domenica 19 gennaio 2014

Curve per negati. Perché?

Salve a tutti,

le curve a cui il nome del mio blog fa riferimento sono, ovviamente, le curve del corpo. Perché Curve per Negati? Spero che abbiate già sentito parlare o vi siate trovati tra le mani uno dei tanti libri della collana ''X per Negati'' (dove X sta per una disciplina, uno strumento musicale etc.). L'idea di partenza di questi manuali è la seguente: il lettore non sa nulla dell'argomento, dunque è potenzialmente negato, ma anche potenzialmente portato all'argomento a cui è dedicato il manuale. Cosa c'entra questo con le curve? Beh, c'entra eccome. Le ragazze morbide, curvy, formose, sovrappeso e chi più ne ha, più ne metta hanno spesso difficoltà nel trovare un giusto approccio al mondo e alla società. Sia che le curve siano un generoso dono di Madre Natura, la conseguenza di disfunzioni, uno dei segni lasciati dai DCA o semplicemente sintomo di golosità, credo sia spesso difficile accettarsi per quello che si è esteriormente. Le mie parole, le mie esperienze e i miei consigli spero dunque che possano servire a qualcuna come introduzione all'accettazione di sé, ma anche come ''Manuale d'uso'' delle curve, perché sì, ragazze, se le abbiamo dobbiamo imparare a sfruttarle a nostro favore!

Quello che ci fanno credere è che l'aspetto abbia nel mondo in cui viviamo un'importanza sempre crescente: la società ti accetta più facilmente e più volentieri se sei bella, alla moda, magra, perfetta.. non lo sei? Allora compra pillole per dimagrire, fai shopping in una boutique di lusso, fa' la ricostruzione alle unghia e sorridi, sorridi, finché il principe azzurro ti noterà. La verità è che non tutte le ragazze perfette, quelle che noi curvy invidiamo, sono poi così felici. Penso a tutto ciò che sta dietro a una sfilata di moda, le modelle anoressiche e cocainomani ridotte a uno scheletro non perché così sono più belle, ma perché così, al contrario, saranno più brutte e gli abiti da loro indossati risalteranno. Penso anche (e questa è una realtà che conosco meglio) alle mie amiche, quelle magre, belle e intelligenti che comunque, nonostante ciò, non hanno questa vita tutta paillettes, sesso e felicità che i media descrivono. Tutti, ma proprio TUTTI hanno debolezze e accettarle non è un segno di sconfitta, bensì di vittoria. Possiamo accettarle e cercare di porvi rimedio con senno e oculatezza oppure accettarle e imparare a conviverci, questa è una scelta del singolo. 
Da quando ne ho memoria, ho sempre rifiutato il mio corpo: quando ero rotonda ero troppo rotonda, quando ero normopeso ero ancora troppo rotonda e così via, questo perché forse, nella mia mente di ragazzina, pensavo che la magrezza osannata dai media mi avrebbe portato felicità, gioia e gaudio da un giorno all'altro, ma non è così, le gioie e i dolori sono gli stessi per tutti e non esiste un peso capace di far sparire le grane. 

Oggi, grazie al ritorno in auge di contro-culture come quella delle pin-up, si è tornato a parlare di corpo femminile, curve, femminilità e sensualità. Se però le splendide e sorridenti pin-up sono perlopiù immagini senz'anima, né parola, le curvy-bloggers sono, a mio avviso, la nuova rivoluzione, l'arma per difenderci dagli attacchi di questa società in apparenza dei magri e felici, un'arma da impugnare criticamente e consapevolmente per sentirsi più forti, farsi coraggio e capire che la realtà non è una sola, ma fatta di tanti contributi diversi.
Questi ultimi righi vogliono essere quindi un mio ringraziamento a curvy-bloggers italiane in primis, ma anche straniere che hanno avuto e hanno la forza di andare oltre la banalità quotidiana dei media, che fanno vedere in rete i propri pregi e difetti (io le trovo belle da mozzare il fiato), fregandosene delle critiche sterili e dandomi forza in quei momenti di umore nero in cui ancora, alle volte, ricado. Questo blog nasce quindi con il doppio scopo e di non ricadere nei pensieri tristi e di dare il mio contributo, nella speranza che una voce in più possa aiutare chi si sente demoralizzata vedendosi diversa, quando diversa in realtà non  è. 

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